Quando la corsa più bella del mondo chiama, la nostra redazione non può che rispondere
presente! Nella giornata di ieri si è svolta la quarta e penultima tappa della Mille Miglia, da molti
definita la gara di regolarità più bella del mondo, e al contrario di quanto avviene in una classica
corsa automobilistica, dove i bolidi più disparati si contendono la vittoria a suon di velocità estreme,
questa gara si contraddistingue per le sue due caratteristiche principali: innanzitutto non vince il più
veloce, ma quello che rispetta maggiormente i tempi prestabiliti, e inoltre vi possono partecipare
solamente i modelli di auto che dal 1927 al 1957 hanno potuto correre nella prima versione della
Mille Miglia.

L’idea di questa competizione nacque da 5 amici lombardi, Giovanni Canestrini, Franco Mazzotti,
Aymo Maggi, Renzo Castagneto e Flaminio Monti, che nel 1926 ebbero l’intuizione di organizzare
una gara di fondo che percorresse i più caratteristici paesaggi della nostra penisola. Ci volle un
anno prima che potessero esporre la prima bandiera verde, ma è indubbio che dal 1927 questa
corsa è entrata nel cuore degli appassionati ed è diventata un pilastro fondamentale nella storia
del motorsport mondiale.

Ma cosa cambia tra la storica gara che attraversava l’Italia nel periodo a cavallo tra il primo
dopoguerra e il boom economico, a cui peraltro hanno partecipato piloti del calibro di Juan Manuel
Fangio, Tazio Nuvolari, Alberto Ascari e tantissimi altri che hanno avuto successo in altre
categorie, e l’odierna sfilata di auto storiche? Inizialmente era stata concepita come una vera e
propria gara di velocità (un paragone, abbastanza azzardato, potrebbe essere fatto con il giro
d’Italia ciclistico), ma ovviamente è impossibile pensare che oggi queste automobili d’epoca
possano sfrecciare come facevano una volta su strade pubbliche; nonostante ciò, alcune
caratteristiche sono invece rimaste invariate, come la lunghezza del percorso di gara, 1000 miglia,
ovvero 1600 km circa, oppure la partenza da Brescia e l’immancabile passaggio per Roma.

La tappa di ieri, però, è stata storica anche per il Piemonte, dal momento che per la prima volta dal
1948 e per la terza volta in assoluto è riuscito ad ospitare questa magnifica corsa: equipaggi
provenienti dall’Italia e da altri Paesi Europei (Inghilterra, Francia, Germania e Paesi Bassi in
primis) e non (numerosi Argentini, Giapponesi e Cinesi) hanno prima attraversato la provincia di
Pavia e successivamente hanno calcato l’asfalto del Monferrato, dell’Astigiano, del Vercellese e
del Novarese per poi concludere il proprio viaggio alla volta di Milano.

Paesaggi meravigliosi hanno caratterizzato questa corsa, ma le vere protagoniste erano loro, le
auto d’epoca: dalle Cisitalia alle storiche Lancia, passando per le mitiche Fiat, Alfa Romeo, Aston
Martin, Mercedes, Bentley e tante altre, ma di sicuro non possiamo dimenticare le vetture più belle
del mondo, le immancabili Ferrari, che, seppur in minor quantità, hanno rubato la scena a tutti gli
altri modelli lasciando sbalordito l’enorme pubblico piemontese.

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