L’importanza di saper staccare la spina.

Lavagna al tramonto.

Vorrei condividere con voi una pagina di diario sperando, senza alcuna pretesa, che possa essere uno spunto di riflessione, anche critica, per altri.

La maturità è un momento particolarmente stressante per gli studenti. Quest’anno l’abbiamo affrontata anche i miei amici ed io, tutti quanti abbiamo accusato il colpo; così non appena finiti gli orali abbiamo deciso di salpare per una nuova avventura. Il caldo atroce di questo periodo ci ha portato ad optare per una località di mare: quale location migliore della “ridente Lavagna”.

E’ stata una breve vacanza, bella perché totalmente improvvisata, il cui unico scopo era rilassarsi. Dopo aver varcato il casello di uscita dalla A26, ci siamo effettivamente riusciti. Ho bellissimi ricordi, come Battisti cantato a squarciagola in spiaggia con la chitarra, davanti ad una pizza e ad una birra.

Una sera, ci siamo diretti a Rapallo, splendida cittadina affacciata sul mare, dai mille colori e dai mille sapori, tipico paesaggio della Liguria. Dopo una breve passeggiata che ci ha permesso di ammirare qualche scorcio caratteristico, abbiamo proseguito la nostra serata con una splendida cena nella storica “Trattoria da Mario”. Il proprietario, Massimiliano Colombi, mi ha raccontato come suo padre abbia rilevato il precedente locale negli anni 60’, trasformandola poi in un ristorante di un certo livello. Questo gli è costato sacrificio: dopo la guerra, ha lavorato in molte cucine partendo dai gradi più bassi, fino alla carica di sous chef, per poi mettersi in proprio. Massimiliano mi ha raccontato che moltissimi ricordi della sua infanzia sono lì dentro, trovo ammirevole che continui l’attività di famiglia con passione.  Appena tornati a Lavagna, Ettore, il padrone di casa, mi ha mostrato una tradizione di famiglia che va avanti da decenni e mi ha sinceramente emozionato: il cosiddetto “diario di bordo”. Quest’ultimo consiste in un insieme di annotazioni, riferimenti o dediche, che vanno a ricordare in qualche modo la permanenza di tutti gli ospiti della casa da quando la sua famiglia ne è entrata in possesso.

Il giorno seguente, dopo un rapido “ultimo bagno” siamo ritornati a casa. 

Questo breve racconto voleva sottolineare l’importanza di imparare a staccare la spina. Troppo spesso, il nervosismo ci porta a perdere di vista le piccole cose e i racconti che danno sapidità alla vita. Questo è inaccettabile, perché sono queste piccole cose, come il “diario di bordo” o i racconti di una persona appena conosciuta che mi ricordano che sono vivo e che esistono ancora moltissime storie in grado di farmi emozionare.