Il cinema, scoperta avanguardista della Belle Époque dei fratelli Lumiere, è stato uno dei luoghi d’eccellenza per lo svago, il divertimento e, perché no, anche per l’educazione delle masse. Tuttavia, già da prima dell’arrivo della pandemia, con la conseguente chiusura delle sale, l’andare al cinema è diventata un’attività di minor attrattiva. A giovare di questo calo, sono state sicuramente le piattaforme digitali come Netflix e Disney plus che in questi ultimi due anni sono riuscite addirittura a produrre le loro pellicole bypassando totalmente l’uscita nelle sale. L’ottica del consumatore medio è improntata sulla comodità, caposaldo di queste piattaforme: con un semplice tasto del telecomando o ancora meglio direttamente dal proprio smartphone si ha accesso a un’infinità di film, restando nel comfort del proprio salotto. Un altro fattore fondamentale da tenere in considerazione riguarda il costo, in questi anni di crisi, molti ritengono che il prezzo di un singolo biglietto sia una spesa eccessiva e superflua, di conseguenza si appoggiano alle piattaforme sopracitate o ancora peggio allo streaming illegale totalmente gratuito. Nonostante questo non dobbiamo dimenticarci che il prezzo garantisce un’esperienza che va ben oltre alla semplice visione del film, infatti permette allo spettatore di gustarsi al meglio la magia del grande schermo, stando anche a contatto con degli estranei e uscendo dalla propria comfort zone. Fornisce degli impulsi eccitanti per la formazione di un individuo a trecentosessanta gradi quindi sia dal punto di vista culturale, ma anche sociale. Lo scorso weekend andando al cinema, mi sono resa conto di quanto due anni abbiano completamente stravolto e trasformato l’ambiente. Ricordo le sale come un punto di incontro per vedersi e ridere con gli amici, al di fuori della scuola, ora tramutato in un luogo sterile e popolato da pochi irriducibili. La meraviglia del cinema per me, ma penso di parlare per molti, stava nel poter condividere due ore del proprio tempo in completa armonia: passandosi i pop-corn, applaudendo sul finale, ridendo e piangendo, scambiandosi opinioni sulla trama o su altro. Insomma creando ricordi preziosi. Ho il timore che le nuove generazioni, possano non vivere queste, a mio avviso essenziali, esperienze. Tuttavia, è naturale pensare che la scomparsa dei cinema sia, in realtà, inevitabile. L’avanzata tecnologica lo spazzerà via e con esso una serie di emozioni, che non potranno essere rimpiazzate da nessun algoritmo.

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