L’automobile è diventata un elemento fondamentale nella nostra società moderna, sia per il trasporto delle persone che per la movimentazione delle merci. Grazie alla sua grande efficienza e velocità, è diventata uno strumento indispensabile per la vita quotidiana, sia per raggiungere i posti di lavoro che per le attività di svago.
Tuttavia, l’uso massiccio dell’automobile ha anche portato a un aumento della domanda di carburante, in particolare della benzina, che è diventata una risorsa sempre più costosa. In Italia, i prezzi della benzina sono tra i più alti in Europa, e molte persone si chiedono perché.
Per rispondere a questa domanda, è importante capire l’importanza del trasporto su strada per la nostra economia. La maggior parte delle merci che utilizziamo ogni giorno, dal cibo alle apparecchiature elettroniche, sono trasportate su camion e furgoni. Inoltre, molte attività commerciali dipendono dal trasporto su strada, sia per l’acquisto di materie prime che per la consegna dei prodotti finiti.
In questo contesto, il prezzo della benzina ha un impatto significativo sui costi di produzione e di trasporto, che possono poi essere riflessi sui prezzi dei prodotti che acquistiamo. Pertanto, l’aumento del prezzo della benzina può avere un effetto a catena sulla nostra economia.
In sintesi, l’importanza dell’uso dell’automobile per il trasporto delle persone e delle merci è indiscutibile, ma il costo della benzina rappresenta una sfida per la nostra economia. Capire le ragioni dietro ai prezzi della benzina in Italia può aiutare a trovare soluzioni per mitigarne gli effetti negativi sulle nostre tasche e sull’economia nel suo complesso.
Tutti gli addendi:
Ad oggi il prezzo medio per litro ammonta a:
1,854 €
Suddiviso come segue:
- 0,792 € Prezzo netto
- 0,728 € Accisa
- 0,334 € Iva
L’accisa è una tassa fissa, che sommata al prezzo del netto compone parte dell’imposta IVA. Ogni fornitore è obbligato a pagare le accise per ogni singolo litro emesso.
Ma cosa sono esattamente? E perchè le paghiamo? Vediamo nel dettaglio come sono composte.
- 14 lire (0,00723 euro) per il finanziamento della crisi di Suez del 1956;
- 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il disastro del Vajont del 1963;
- 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo l’alluvione di Firenze del 1966;
- 10 lire (0,00516 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Belice del 1968;
- 99 lire (0,0511 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli del 1976;
- 75 lire (0,0387 euro) per la ricostruzione dopo il terremoto dell’Irpinia del 1980;
- 205 lire (0,106 euro) per il finanziamento della missione ONU durante la guerra del Libano del 1982;
- 22 lire (0,0114 euro) per il finanziamento della missione ONU durante la guerra in Bosnia del 1995;
- 0,02 euro per il rinnovo del contratto degli autoferrotranvieri del 2004;
- 0,005 euro per l’acquisto di autobus ecologici nel 2005;
- 0,0051 euro per far fronte al terremoto dell’Aquila del 2009;
- da 0,0071 a 0,0055 euro per il finanziamento alla cultura nel 2011;
- 0,04 euro per far fronte all’arrivo di immigrati dopo la crisi libica del 2011;
- 0,0089 euro per far fronte all’alluvione che ha colpito la Liguria e la Toscana nel novembre 2011;
- 0,082 euro (0,113 sul diesel) per il decreto “Salva Italia” nel dicembre 2011;
- 0,024 euro per far fronte ai terremoti dell’Emilia del 2012;
- 0,005 euro per il finanziamento del “Bonus gestori” e la riduzione delle tasse ai terremotati dell’Abruzzo;
- 0,0024 euro per il finanziamento di alcune spese del decreto Fare “Nuova Sabatini” (dal 1º marzo al 31 dicembre 2014).
Le accise rappresentano una quota significativa del prezzo finale della benzina e sono destinati a finanziare le infrastrutture e i servizi pubblici, nonché a incentivare l’uso di mezzi di trasporto più efficienti ed ecologici.
Tuttavia, il costo elevato della benzina può avere effetti negativi sulle famiglie e sulle imprese, in particolare su quelle che dipendono dal trasporto su strada per le loro attività quotidiane. Per questo motivo, è importante trovare soluzioni per ridurre l’impatto economico dei prezzi elevati della benzina, ad esempio attraverso politiche di incentivazione per l’uso di mezzi di trasporto alternativi e più efficienti, nonché investimenti in infrastrutture che possano ridurre i costi di trasporto.
Inoltre, è importante sviluppare nuove tecnologie e fonti di energia più sostenibili e rispettose dell’ambiente, al fine di ridurre la dipendenza dal petrolio e di promuovere un futuro più sostenibile per il nostro pianeta.
Ettore è uno studente di Ingegneria Informatica al Politecnico di Milano, è appassionato di aviazione civile e militare, di esplorazione spaziale e tutto quello che riguarda il software!