𝙼𝚎𝚐𝚊𝚏𝚘𝚗𝚘 𝚍𝚎𝚐𝚕𝚒 𝚎𝚌𝚘-𝚊𝚖𝚋𝚒𝚎𝚗𝚝𝚊𝚕𝚒𝚜𝚝𝚒
Come può un’opera d’arte essere il megafono di un eco-Ambientalista?
L’arte è da sempre un mezzo di comunicazione potentissimo, ha il potere di scavare nel profondo di ognuno di noi, di arrivare ai sentimenti, alle emozioni; è per questo motivo che viene utilizzata come amplificatore dei temi delle manifestazioni di “ultima generazione”, un gruppo di manifestanti eco-ambientalisti non violento.
Alcuni degli episodi più recenti hanno visto come bersagli opere situate in città italiane quali Milano, Torino, Firenze, Padova, il Vaticano e Roma.
<>; queste le parole dei 3 ragazzi, che non più tardi di qualche mese fa, si sono attaccati con della colla al vetro della “Primavera” di Botticelli a Firenze.
Per fortuna, il dipinto non ha subito danni, è stata la Galleria degli Uffizi a confermarlo, ma i tre sono stati comunque denunciati, principalmente per aver manifestato privi di autorizzazione e si pensa anche per aver cercato di imbrattare l’opera.
In altri paesi del mondo, invece, protagonisti di azioni simili sono i componenti del gruppo inglese “Just stop Oil”, andati in scena in città come Londra, Manchester e Glasgow; il collettivo internazionale “Extinction Rebellion” che tuttavia non si occupa di argomenti ambientalisti, bensì, si occupa della guerra, degli eccessi del capitalismo e delle ingiustizie.
La scelta delle opere, inoltre, non è mai casuale; ogni quadro, statua, edificio, viene scelto in base al messaggio che si vuole trasmettere ed in base alla storia che precede l’opera, con l’obiettivo di lanciare un messaggio d’allarme.
Fino ad oggi, le opere non sono mai state danneggiate in modo permanente, le manifestazioni si sono concluse tutte nell’arco di pochi minuti e, nonostante i metodi poco ortodossi, l’obiettivo di questi gruppi pare essere stato raggiunto: in tutto il mondo risuona un grido di aiuto da parte della terra.

